PARROCCHIA MARIA SS. ANNUNZIATA
Questa chiesa è sede della parrocchia a cui appartengono i fedeli di rito latino ed è dedicata a Maria SS. Annunziata come è possibile notare nell’alto rilevo marmoreo del timpano della facciata raffigurante proprio l’Annunciazione. Appartengono a questa parrocchia: la chiesa del Sacro Cuore di Gesù detta del Collegio di Maria, la Chiesa dell’Immacolata ex-convento dei frati minori riformati, il santuario della Madonna dei Miracoli legata all’apparizione della Madonna a un lebbroso, la chiesa di Santa Rosalia vicino al bosco, le chiese, oggi sconsacrate, di San Francesco d’Assisi e delle Anime Sante e in piazza il “Circolo Cristo Re”.

Facciata
La chiesa, durante il corso dei secoli ha subito diverse trasformazioni strutturali e architettoniche. La facciata principale e il campanile risalgono al 1924 e sono in stile neogotico, prima del 1924 la facciata si presentava in conci di pietra squadrata a faccia vista e il campanile era ubicato nella parte opposta. La facciata si ispira alle trecentesche torricelle della Cattedrale di Palermo e al portale di palazzo Sclafani di Palermo ed è caratterizzata da tre portali a sesto acuto, due rosoni e il timpano.
Pianta ed evoluzione della chiesa sino all’ultimo restauro
La chiesa che vediamo oggi è il risultato dell’ultimo intervento di restauro del 2012-2013 con il rifacimento della pavimentazione, dell’impianto elettrico e di riscaldamento, e adattamenti liturgici come l’altare nuovo contenente le reliquie della Santa Martire Cristina da Bolsena. La chiesa di origine normanna fu costruita durante la prima metà dell’XI secolo, vicina al “castello”, di piccole dimensioni ad unica navata senza abside. Da questo impianto originario, che corrisponde circa alla zona di ingresso, si sviluppa l’attuale pianta a croce latina con tre navate, cupola e lanternino.

Le trasformazioni vennero effettuate tra il ‘500 e il ‘600 e poi nell’800 a causa delle condizioni precarie in cui versava la struttura della chiesa, nel Novecento è stata realizzata l’attuale facciata, la sacrestia e la canonica.
I cambiamenti strutturali furono effettuati:
- tra il 1527 e il 1572 primo ampliamento dovuto all’aumento demografico e alla fine del 1602 interventi strutturali;
- tra il 1658 e il 1663 secondo ampliamento verso i giardini del castello e delle case limitrofe, grazie a Pietro Minì, sua moglie Ippolita e il Principe Corvino. Alla morte di Ippolita Minì si fermano i lavori sino al 1666, anno in cui le famiglie latine si autotassarono per completare i lavori che terminarono nel 1681;
- tra il 1814 e il 1818 la confraternita dell’Annunziata finanzia i lavori di restauro che prevedevano il rafforzamento della muratura perimetrale e della volta, rifacimento pavimentazione, stuccatura intonacatura e indoratura dell’intero edificio.
Nell’arco della navata centrale è riportata la citazione biblica dal libro del profeta Geremia capitolo 1 versetto 19: “ti faranno guerra e non prevarranno”. In una colonna della navata laterale sinistra è possibile notare la pietra con cui venne costruita l’intera struttura. Fino al 1814, anno in cui iniziarono i lavori di intonacatura e stuccatura, l’interno della chiesa era in conci di pietra squadrata a faccia vista. Pietra locale, calcarenite detta “arenaria”, come le abitazioni del centro storico.
ALTARE MAGGIORE

Tela dell’Annunziata
Sull’altare maggiore si erge la tela della titolare della parrocchia dipinta ad olio, raffigurante l’Annunciazione ad opera di don Giuseppe Burgio della fine del ‘700 e inizi ‘800. Il quadro rappresenta il momento in cui Maria dice il suo sì. I colori delle vesti della Madonna sono quelli tipici dell’iconografia mariana, rosso e blu, mentre l’Arcangelo Gabriele presenta come particolarità lo scettro e non il giglio ad indicare la regalità e potenza di Dio che è rappresentato nella parte superiore della tela circondato da cherubini e dallo Spirito Santo.
Tele laterali
Entrambe realizzate a tempera su tela ed eseguite nel XVII secolo dalla bottega di Vito D’Anna.
A sinistra viene rappresenta l’apparizione della Vergine e la consegna del giglio a San Vincenzo Ferrer (fiammella in testa).
A destra è raffigurata la comunione di Santa Rosalia, al centro Gesù Cristo nell’atto di porgere la comunione alla Santa. La scena probabilmente è ambientata all’interno dell’antro di monte Pellegrino dove si possono notare la presenza di un crocifisso e di un teschio.


CAPPELLA DELL’ANNUNZIATA
Statua lignea dell’Annunciazione
Nella cappella è ospitato il gruppo ligneo policromo e dorato di ignoto scultore siciliano risalente alla fine del 1700. La scena riprende quella dell’altare maggiore. La particolarità sta nell’intreccio dei nastri posti nel petto dell’Arcangelo Gabriele, presumibilmente risalente alla bottega del Bagnasco, che presentano le scritte del saluto che l’Arcangelo rivolse alla Madonna.

Festeggiamenti
La titolare viene festeggiata, pur se oggi in tono minore il 25 marzo. La confraternita curava i festeggiamenti arricchiti dalla sveglia, ovvero l’invito ai Confrati a recarsi alla prima Messa dell’aurora, la distribuzione del pane e la processione con la “volata degli angeli”.

Tabernacolo
Il tabernacolo ligneo, policromo e dorato risale agli inizi del 1800. Formato da un corpo centrale con motivo a nuvola, nella parte superiore presenta testine di cherubini e al centro una ghirlanda di fiori sostenuta da angeli inginocchiati. La porticina centrale ad oro zecchino e lapislazzulo (azzurro) raffigura al centro il cuore fiammante di Gesù. Per le caratteristiche tecniche ed iconografiche l’opera è di chiara matrice neoclassica.
CAPPELLA DELL’ADDOLORATA
Statua e manto
Del simulacro della Madonna Addolorata non si hanno notizie certe sulla datazione. È costituito da un corpo in paglia rivestito di tela iuta che termina nella scultura del volto, delle mani e dei piedi. Particolare è il manto utilizzato per la processione del Giovedì Santo, realizzato in velluto, fili d’oro e pietre preziose da maestranze siciliane alla fine del XIX secolo. Il ricamo riproduce elementi floreali, simboli della passione e il cuore di Maria trafitto da sette spade.
Il Giovedì Santo a Mezzojuso si svolge la processione della Madonna Addolorata a cui partecipano i Confrati sotto cappa e le donne vestite da “sorelle” in abito nero con veletta e medaglia. Particolare è l’uscita e l’entrata del simulacro in chiesa che avviene a luci spente se non quelle dei fuochi di bengala a simboleggiare il pianto della Madonna.



CAPPELLA DELLA MADONNA DEL ROSARIO DI POMPEI

Tela
Al centro della tela è raffigurata la Madonna nell’atto di donare il rosario a San Domenico e Santa Caterina. Particolare è il richiamo a Pompei con il Vesuvio sullo sfondo.
Santa Rosalia
Ai piedi dell’altare, all’interno di un’ambientazione che richiama la grotta di monte Pellegrino vi è raffigurata in cartapesta l’estasi di Santa Rosalia.
CAPPELLA DELL’IMMACOLATA
Statua
Simulacro ligneo policromo e dorato di ignoto scultore siciliano degli inizi del XVII secolo, ispirata a modelli tardo manieristi per la figura snella e le mani giunte.


CAPPELLA DELLE ANIME SANTE
Tela
Un olio su tela della fine del XVII secolo raffigurante la Madonna del Carmelo con San Simone Stock e le anime sante del purgatorio, copia da Sebastiano Conca.
Santa Lucia
Ai piedi dell’Altare vi è collocata la statua della Santa celebrata il 13 dicembre.
CAPPELLA DI SANTA RITA
La statua viene portata in processione il 22 maggio giorno in cui vengono benedette le rose in suo onore.


CAPPELLA DEL FONTE BATTESIMALE
All’interno di questa cappella è collocato il fonte battesimale, la statua del Cristo Risorto e due porte. Una conduce al campanile costruito nel 1924, l’altra conduce a una stanza acquisita nel 1920 dalla parrocchia, oggi adibita a ripostiglio, ma faceva parte dell’attiguo “castello”, la residenza padronale dei Corvino, utilizzata fino in quel periodo dalla principessa Laura Starrabba di Rudinì (principessa di Spatafora e Mezzojuso) suocera del Conte Carlo Marigliano.
CAPPELLA DELLA SACRA FAMIGLIA
Statua
Gruppo ligneo policromo e dorato di ignoto scultore siciliano. Le sculture furono donate nel 1731 dal sacerdote don Giuseppe Parisi per essere esposte alla venerazione dei fedeli e portarle in processione.
Statua Transito
Sotto l’altare è raffigurato il transito di San Giuseppe.
Festeggiamenti durante l’anno
La Sacra Famiglia viene festeggiata diverse volte durante l’anno. Apre le varie feste lo Sposalizio della B.V. Maria il 23 gennaio, dal mercoledì successivo a questa ricorrenza segue la distribuzione dei quadri nelle famiglie per la recita del rosario. Alcuni giorni prima della festa del 19 marzo vengono preparati i “panuzzi” panini di forma rotonda con impressa l’effige della Sacra Famiglia. Il 18 marzo vengono celebrati i tocchi, ovvero il transito di San Giuseppe. Il 19 marzo si svolge la sveglia e dopo la messa solenne viene benedetta in piazza la minestra. Il 26 e 27 agosto si svolge la fiera estiva preceduta dalla novena e termina il 26 agosto con la processione penitenziale della torceria e le retini e il 27 con la processione del simulacro della Sacra Famiglia.



CAPPELLA DI SAN BIAGIO

Tela
La tela raffigura l’episodio della guarigione per intercessione del Santo di un bambino che stava per morire soffocato da una lisca di pesce.
Festa
Viene celebrato il 3 febbraio in occasione della quale vengono benedetti la gola e i cuddureddi
CAPPELLA DI SAN SEBASTIANO

Statua
Viene celebrato il 20 gennaio
CAPPELLA DEL CROCIFISSO
Statua
La scultura in legno policromo del 1693 di ignoto scultore siciliano proviene dalla Chiesa delle Ree Pentite in via Divisi a Palermo. Il Cristo è raffigurato morto, con le lacrime agli occhi, la testa reclinata sulla spalla destra, coperto da un ampio perizoma dorato annodato su fianco destro e i piedi confitti con un solo chiodo. Ai piedi della croce si nota un’iscrizione che riporta il nome della donatrice: Onofria Mamiliana Moise, la data di esecuzione 1693 e forse il nome dello scultore, un certo Trummetta.
Quadro Addolorata
Ai piedi del crocifisso una copia dell’olio su tela raffigurante la Vergine Addolorata con le mani il pugnale e l’aureola in argento sbalzato e cesellato. La cornice originale in legno dorato rappresenta il volto di Gesù e alcuni simboli della passione.
Cripta
Sotto il pavimento della cappella del Crocifisso si trova la cripta della chiesa, oggi inaccessibile.

CAPPELLA DEL SACRO CUORE
La cappella è stata adornata da lasciti di famiglie benestanti e ospita la statua del Sacro Cuore di Gesù.